Design e valorizzazione sostenibile di scarti e sottoprodotti agro-industriali per la circolarità del settore tessile

Abstract

Il dibattito teorico sul design si intreccia e viene alimentato dalle diverse e teorie e approcci sviluppatisi a partire dalla seconda metà del Novecento in ambito economico e industriale, tra i quali si è affermato il concetto di Economia Circolare. Ciò che in un’economia lineare è normalmente considerato scarto o sottoprodotto, diventa ora risorsa di cui trattenere il valore. Nel dominio del design, ciò corrisponde a un progressivo allargamento della prospettiva dal livello del singolo prodotto al design del sistema complesso in cui esso è inserito e all’adozione di nuove strategie, tra cui la “chiusura del ciclo”. In tal senso, il settore agroindustriale rappresenta un fertile terreno per l’innovazione sostenibile design-driven, anche a causa della significativa quantità di scarti generata ogni anno in tutte le fasi della filiera. La valorizzazione sostenibile di tali biomasse, infatti, rappresenta un feedstock alternativo per il recupero di sostanze e materiali ad alto valore, potenzialmente in grado di incrementare il livello di circolarità in diversi settori applicativi caratterizzati da un elevato consumo di risorse non rinnovabili, come quello tessile. Attraverso la selezione critica e l’analisi comparativa di tre casi studio, la ricerca si propone di definire il mutato ruolo del design nello scenario attuale e la natura delle interazioni tra il designer e gli altri attori rilevanti nella transizione verso modelli di produzione e consumo circolari, in particolare esplorando il tema della valorizzazione dei rifiuti e sottoprodotti agro-industriali per applicazioni nel settore tessile.